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Essere digital è un must per le aziende oggi: ecco perché!

Non ci stanchiamo mai di ripeterlo, perché nonostante corra l’anno 2023, ancora la disruption digitale non ha coinvolto a 360° tutte le aziende e tutti i settori: eppure, “concedersi” al cambiamento, vivendone i timori ma accettando anche le sfide in vista di un miglioramento, è qualcosa di imperativo oggi.

Uno studio di Hinge Marketing, la principale società di branding e marketing che fa ricerca per i servizi professionali, mostra come la trasformazione digitale sia un vero e proprio profitto per le aziende che la condividono. Esaminiamo meglio i dati a disposizione.

Quali sono i principali settori che sono stati migliorati dal digitale?

Svariati miglioramenti sono stati mostrati dagli indicatori chiave delle prestazioni aziendali che hanno accolto il digitale nel loro asset e nella loro cultura: tra questi, l’efficienza operativa, la soddisfazione del cliente e il fatturato annuo (niente male, no?). La disruption digitale ha concretamente aiutato le aziende a rendere più fluidi e automatizzati i processi, migliorare il rapporto con i consumatori e battere la concorrenza (soprattutto quella rimasta indietro).

Le aziende che si occupano di servizi professionali, però, risultano in ritardo sulla tabella di marcia rispetto ad altri settori: lo studio di Hinge, infatti, mostra che fino al 73% di queste non sono ancora digitalizzate adeguatamente, un numero enormemente grande. Di contro, il 64% delle aziende di servizi professionali che invece ha rivoluzionato il proprio business grazie all’approccio digitale è nettamente migliorato in termini di operatività ed efficienza (e in termini di guadagni annuali).

digital aziendale disruption digitale

Investire nel digitale può far paura non solo perché il cambiamento ha sempre con sé delle incognite, ma anche in termini di budget: eppure, a lungo andare, i ricavi arrivano anche con il risparmio di risorse preziose. Grazie al digitale, infatti, i processi sono automatizzati e resi più semplici, tutti i comparti aziendali si integrano più efficientemente, i dati risultano completi e coerenti, pronti per fornire al cliente l’esperienza più customizzata possibile.

Aziende di servizi professionali: bassa maturità digitale nel settore

Processi manuali, rallentamenti, inefficienza e scarsa organizzazione dei dati sono all’ordine del giorno per quel 73% di aziende che sono rimaste indietro, ancorate a un passato ormai obsoleto.

Si stima che nel settore dei servizi professionali almeno 1 azienda su 5, invece, valuti la sua maturità digitale con un punteggio alto (4 su una scala di 5). Ancora troppe poche. Le aziende che invece si rivolgono direttamente ai consumatori sono quelle che sono più pienamente mature da un punto di vista digitale. Eppure, la pandemia ha reso ancora più impellente la necessità di adattarsi al digitale: il mercato è in continua evoluzione e restare indietro significa perdere terreno.

Fino al 43% delle aziende di servizi professionali non ha ancora intrapreso il cambiamento digitale e si serve di piattaforme datate e di processi di vendite che non stabiliscono una positiva relazione con i propri clienti.

L’appeal dell’impatto finanziario della trasformazione digitale

Quando si parla di ricavi, sicuramente i CEO e i manager sgranano gli occhi: chiaramente, uno dei maggiori successi ottenuti dall’intraprendere un cambiamento digitale per le aziende è l’aumento del fatturato annuale.

Lo studio di Hinge dimostra che  più del 60% delle aziende coinvolte nel cambiamento digitale ha registrato una crescita dei ricavi e della redditività. Ma un altro problema che affrontano le aziende – e che scoraggia le più scettiche – è quello delle risorse umane: il 56,5% delle aziende intervistate da Hinge ha dichiarato di avere difficoltà a trovare dipendenti competenti nel digitale, il 50% non ha nemmeno cercato di assumere qualcuno che avesse il giusto background.

Uno scetticismo destinato al tramonto

Se è vero che il Covid-19 ha accelerato la trasformazione digitale, ciò è dimostrato anche dal fatto che quasi la metà di tutte le aziende prese in esame dallo studio di Hinge sta comunque pianificando di compiere lo step successivo verso il cambiamento.

Le aziende devono dare ai clienti ciò che si aspettano e oggi quel che un cliente vuole è un’azienda smart, sotto tutti i punti di vista: feedback più rapidi, dashboard automatizzati, aggiornamenti in real time e tanto altro. Ma la trasformazione digitale non va mai presa sottogamba: è necessario, infatti, affidarsi a personale esperto, che sappia davvero cosa ha tra le mani.

Secondo la ricerca di Hinge, la mancanza di personale qualificato nel digitale è la variabile che ha scoraggiato quasi la metà delle aziende che sono rimaste indietro (insieme, ovviamente, ad altri fattori come il tempo e il budget da investire). Le aziende che si avvalgono di servizi di consulenza esperti nel digitale hanno una probabilità 8 volte maggiore di avere successo, rispetto a chi non si rivolge al team di professionisti più adatto.

Se vi riconoscete nel profilo descritto da Hinge, se siete dunque tra quelle aziende che sono ancora un passo indietro rispetto alle altre e desiderate rendere il vostro business contemporaneo, digitale, efficiente e redditizio, non esitate a contattare il team di professionisti di Improove. Sappiamo cosa abbiamo davanti: un cambiamento, prezioso, più che mai.

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La Redazione Improove è composto da giornalisti, copywriter, digital strategist e marketing specialist e/o da collaboratori che ci inviano in maniera spontanea i loro articoli.

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