Cos’è il CRO? Definizione
Il CRO, acronimo di Conversion Rate Optimization può essere inquadrato come l’insieme delle operazioni volte ad ottimizzare e monitorare il Conversion Rate; non è infatti rilevante definire solamente la quantità di visite sulla pagina, quanto capire se i visitatori interagiscono (acquistando o fornendo informazioni) con la pagina stessa, creando lead, utilizzabili successivamente per stimolare le vendite.
È quindi rilevante svolgere CRO? Si, lo è, per questo abbiamo deciso di analizzare con voi alcune statistiche che ne sottolineano l’importanza, iniziando da:
Statistiche generali
1. Il Conversion Rate medio sui siti web è del 2,35%.
Ipotizzando un numero che si aggira su 80 visite circa, se si valuta la percentuale media di Conversion Rate, si analizza come di questi 80 contatti, solamente 2 interagiscono sulla pagina come la compagnia vorrebbe (dove per interazione non si intende necessariamente vendita, ma anche sondaggi o altro).
È importante analizzare la variazione di questo valore, determinabile dal settore di appartenenza:
- Cibo e tabacco: 4,95%;
- Salute e bellezza: 3,80%;
- Elettronica: 3,50%;
- Accessoristica: 3,50%;
Fonti: Wordstream & Yotpo
2. Le ADS di Facebook hanno un Conversion Rate del 9,21%.
Se da un lato il Conversion Rate dei siti web rimane molto basso, dall’altra si analizza come Facebook ADS sia fino a 4 volte più efficace per convertire i visitatori.
Anche in questo caso però, rimane importante valutare il settore; si può passare da un Conversion Rate del 2,31% nel settore Tecnologia, per arrivare a un 14,29% nel settore Fitness, con una media generale del 9,21%.
Fonte: Instapage
3. Il 40% degli imprenditori digitali riporta un Conversion Rate più basso dello 0,5%.
Le conversioni sulla pagina web potrebbero essere considerate la “spina nel fianco” di circa il 40% degli imprenditori digitali, alla base di questo problema bisognerebbe però analizzare una molteplicità di fattori, che potrebbero andare da un cattivo design delle pagine fino ad una pessima strategia di marketing.
La maggior parte dei business inoltre, non sono soddisfatti dei propri risultati in campo di conversioni, le statistiche CRO mostrano come solamente 1/4 degli imprenditori sono appagati dai risultati raggiunti.
Fonti: Webeo & Transaction
4. Registrati investimenti di circa €2.000 al mese in CRO.
I business con maggior Conversion Rate investono in CRO; una media di €2.000 al mese vengono infatti utilizzati con obbiettivo di analizzare, testare e tracciare i fattori rilevanti che influenzano le conversioni sul sito web.
Gli investimenti in CRO risultano più che proficui, su una base di 3.000 compagnie infatti, solamente il 5% non ha riportato risultati sul ROI, mentre 173 di queste hanno registrato un Return on Investiment superiore al 1.000%.
Fonti: Forbes & Outgrow
5. Le migliori compagnie spendono più del 5% del loro budget di marketing in CRO.
Le compagnie i cui siti web registrano un Convertion Rate “in cima alla piramide” all’interno del loro settore, nella maggior parte dei casi mostrano una grande fetta del budget marketing investito in CRO.
L’altro lato della medaglia mostra però come, circa il 53% delle compagnie investono solamente il 5% del loro budget in questo campo; (il 20% degli intervistati dichiarano che il loro investimento è inferiore al 1% del budget di marketing).
Fonte: User Conversion
CRO & Landing Page
6. Il 44% dei click nel B2B ti portano alla homepage.
Il 44% delle aziende che opera nel B2B non utilizza le landing page come strumento di marketing: un visitatore portato nel sito web attraverso una call-to-action viene reindirizzato alla home page (non alla pagina per cui ha eseguito l’azione), questo metodo operativo tende a far perdere lead.
Fonte: Lander
7. il 62% delle organizzazioni hanno meno di 6 landing page.
Sebbene un maggior numero di landing page porta un contributo notevolmente positivo al Conversion Rate, la maggior parte dei siti web nel B2B tende ad avere 6 o meno di queste pagine; le statistiche dimostrano che le compagnie che aumentano il numero di landing page da 10 a 55, registrano un aumento del 55% in lead.
Infatti, le organizzazioni che hanno più di 40 landing page generano 12 volte più lead delle pagine che ne utilizzano 5 o meno; creare specifiche pagine per differenti campagne, porta infatti ad un maggior Conversion Rate (i visitatori apprezzano vedere contenuti rilevanti con il tipo di visita svolta).
Fonti: Impact & ConvertKit
8. Solo il 50% delle landing page sono ottimizzate per smartphone.
Il numero di utilizzatori smartphone eccede i 3,5 miliardi nel 2019, dati alla mano, una persona si aspetterebbe che ottimizzare le pagine mobile sia alla base per aumentare il Conversion Rate.
Nonostante ciò, solamente la metà delle landing page sono “mobile-friendly”, ciò equivale ad una enorme riduzione del potenziale per creare nuovi lead.
Il tasso di conversione registrato da mobile durante il 2019 è di circa il 1,53%, questa bassa percentuale se confrontata con altri dispositivi digitali (tablet 3,36% e computer 4,14%), è determinata dalla non ottimizzazione delle pagine per la navigazione da smartphone, rendendola non troppo piacevole.
Fonte: Adobe & Statista
9. I test per migliorare la conversione vengono effettuati solo sul 52% delle landing page.
Il numero di organizzazioni che regolarmente eseguono test per verificare l’efficacia della conversione sulle landing page è addirittura inferiore al 52%; inoltre il 61% degli intervistati dichiara di eseguire test sull’efficacia di queste pagine, non più di 5 volte al mese.
Le pagine con un alto tasso di conversione non si fermano mai nell’aggiungere e testare nuovi elementi.
Fonte: Impact
10. Il numero medio di campi da riempire all’interno dei moduli delle landing page è 11.
Statisticamente la maggior parte delle pagine contiene un numero di campi di riempimento che si avvicina all’11; gli utenti, dal canto loro, rispondono positivamente a quei siti che ne usano di meno, una riduzione a 4 campi infatti aumenta la conversione del 120%.
Le analisi CRO sottolineano inoltre come, chi non richiede la data di nascita nei campi di riempimento, migliora notevolmente il livello di conversione (il miglior numero di campi da riempire per ottimizzare il Conversion Rate è 3).
Fonte: Pagewiz
Focus su alcune statistiche
11. Le e-mail con una sola call-to-action incrementano le vendite di circa il 1617%.
Il tasso di conversione legato alle e-mail può essere migliorato con un semplicissimo trucco: concentrarsi solamente su una cosa.
Rimanere concentrati su una singola call-to-action, porterà risultati in termini di aumento di contatti, aumento di click (fino al 371%) e aumento delle vendite (fino al 1617%), risultati rilevanti per ogni tipo di business.
Fonte: WordStream
12. l’81% delle vendite avviene dopo 7 o più contatti.
Le stime analizzano come siano necessarie (nell’81% dei casi) almeno 7 visite al sito, prima che il Conversion Rate registri dati in aumento.
I casi in cui una persona visita un sito web per comprare qualcosa istantaneamente sono molto rari, è quindi importante riuscire a trovare un equilibrio tra l’essere persistenti e essere invasivi, manovra che nel marketing (anche non digitale) rimane importante.
Fonte: Leadpages
13. Call-to-action personalizzate migliorano la conversione del 202%.
Inviare una call-to-action personalizzata può fare la differenza nel concludere una vendita o non concluderla; il tasso di conversione in questo caso è stimolato anche quando non include informazioni specifiche, (ad esempio il nome) mostrare una fonte di fiducia risulta essere abbastanza.
Fonte: HubSpot
14. Il tasso di conversione si riduce del 7% in caso di 1 secondo di ritardo nel caricamento del sito.
Alla base dell’esperienza dell’utente su un sito web, c’è la velocità di caricamento delle pagine, questa velocità ha un impatto relativamente importante sul Conversion Rate; siti molto lenti possono scoraggiare potenziali clienti, e anche un solo secondo di ritardo può:
- Diminuire dell’11% la visualizzazione pagine;
- Diminuire del 16% la soddisfazione dell’utente;
- Diminuire del 7% le conversioni.
Fonte: Liveseysolar
15. Il Marketing Automation aumenta il numero dei lead del 451%.
I business che implementano il Marketing Automation registrano un aumento considerevole dei lead; nonostante sia un processo complesso e costoso, rimane una soluzione più che proficua per l’azienda.
Fonte: Fronetics
Conclusioni
L’abilità di riuscire ad ottimizzare il processo di conversione all’interno del sito web è diventata molto richiesta, rimane però una peculiarità che pochi possiedono e riescono a maneggiare al meglio.
Mentre grandi business non hanno problemi ad assumere questi esperti, le piccole aziende potrebbero averne, e affidandosi semplicemente alle proprie capacità potrebbero facilmente cadere in errore.
Le statistiche CRO elencate nell’articolo inoltre non fanno altro che dare un’infarinatura per provare a suscitare interesse in una delle pratiche più complesse, interessanti e potenzialmente più efficaci per ottimizzare al meglio un sito web.