Giugno è stato un mese ricco di novità sia dal mondo social e non solo. Ecco in 10 punti le notizie di principale rilievo e che possono tornare utili a tutti noi.
1. Apple al lavoro?
Da qualche giorno gira voce che la Apple stia lavorando ad un nuovo network di pubblicità, segno di una sua definitiva apertura al business pubblicitario.
Nonostante il forte interesse che suscita il pubblico IOS e questa voce che gira, la Apple sembra ancora molto restia a voler utilizzare i dati privati dei propri utenti a fini pubblicitari nonostante ci si trovi in un mercato basato principalmente sul data driven.
(L’ADV PER UNO DEI COLOSSI PIU DIFFUSO TRA GLI ADOLOSCENTI)
Le precedenti sono solo una parte delle notizie che girano sul web ultimamente. oltre a quella della Apple e dell’influencer marketing fraud , un’altra notizia è la crescita degli investimenti pubblicitari delle internet company. Le società più attive su questo fronte sono Amazon, Netflix e Alphabet.
Secondo le statisitiche il marchio con la più alta percentuale è stato Netflix, aumentando a doppia cifra la sua spesa ADV, negli Stati Uniti nel 2017, del 45%, mentre Alphabet del 32% e Amazon del 28%.
2. Instagram e TV! Ora finalmente insieme
“Ci stiamo mettendo al passo con i tempi; al giorno d’oggi, le persone guardano meno la TV e più i video digitali. Entro il 2021, i video mobile rappresenteranno il 78% di tutto il traffico mobile.
E abbiamo imparato che il pubblico più giovane sta spendendo più tempo con i contenuti amatoriali e meno con quelli professionali.” È con questa dichirazione che instangram si rinnova.
Con la nuova app IGTV ogni utente instangram avrà la possibilità di guardare video in verticale e dalla durata massima di un’ora, sfruttando al meglio l’utilizzo quotidiano del telefono.
Saranno presenti i contenuti di persone che già seguiamo e per poter offrire una migliore navigazione IGTV offrirà dellle diverse sezioni come FOR YOU, FOLLOWING, POPULAR, CONTINUE WHATCHING dove si troveranno contenuti selezionati specificamente da instangram per ognuno di noi.
Cosi come instangram, IGTV, avrà i canali realizzati da creators e comuni utenti, la differenza? Con questa app i creator avranno più visibilità e Instragram sfrutterà pienamente il suo miliardo di utenti attivi mensilmente.
3. Adobe Advertising Cloud, personalizzazione più semplice della pubblicità
Pubblicità adattata ad ognuno di noi
Con Advertising Cloud ci sarà la possibilità, da parte di qualsiasi genere di azienda, di personalizzare la propria pubblicità in base ad ogni singolo cliente per poi rinnovarla in base alle esigenze di nuovi clienti.
Per poter realizzare questa varietà di annunci la società si è basata su dati come cronologia degli acquisti, stato dei programmi di lealtà e azioni online. Grazie a questa ricerca sarà possibile trasmettere gli annunci anche via audio, di una durata di 90 secondi, nelle stazioni Tune-in, adattandosi a tutti i mezzi di altoparlante.
4. E carosello fu
Con Linkedin il carosello diventa animato
Ad esaudire le richieste di aiuto degli Sponsored Content arriva Linkedln, con i Carousel Ads i quali permettono agli inserzioni di pubblicare una vasta gamma di elementi composti, attualmente, solo da immagini che ben presto verranno affiancate anche da video.
Per ogni carosello sarà possibile inserire un massimo di dieci cartoline che i visitatori del sito potranno vedere mentre navigheranno sul feed del Social professionale.
La caratteristica di queste immagini sarà il modo in cui verranno presentate, ovvero in modo orizzontale, andando ad agevolare coloro che le vedranno da un dispositivo mobile.
La società spiega che saranno presenti lead e tassi chick-through, tradizionali metriche, che permetteranno sia di misurare l’intera unità pubblicitaria, che le presentazioni delle singole schede.
Nonostante l’intenzione sia quella di rendere disponibile uno strumento di reportistica incorporato direttamente all’interno della Campaign Manag, attualmente sono disponibili report sulle presentazioni scaricabili per questo formato.
5. Google, nuove metriche per i video ads di YouTube
Il più grande motore di ricerca continua ad evolversi, questa volta impegnandosi per i video di YouTube
Google ci sorprende occupandosi, questa volta, di video per YouTube con il lancio dei formati Outstream. Visibili sui “Google Kideo Partner” e sui siti responsive, il progetto è stato ideato per le campagne su YouTube adattandolo al traffico da mobile.
Al contrario delle campagne Trueview o gli annunci Bumper, per i quali si avrebbe bisogno del player YouTube, le Outstream video Ads si posizieranno anche nei banner che compaiono su mobile, negli in- feed e negli interstial, con un formato video specifico per il mobile.
Potrà essere erogato in diverse posizioni cui WebMobile, Interstital per app e per dispositivi mobili nel feed e native, nonché in modalità verticale e a schermo intero.
Il formato partirà senza audio, nell’eventualità in cui lo si voglia attivare basterà cliccare sul video e sarà possibile rivedere il video che ci ha interessato maggiormente. Tutte caratteriste che possiamo ritrovare anche nelle campagne Display.
6. Ancora Google, in continua evoluzione. AMP Google lite
Con il nuovo format Google: stesse agevolazioni per i dispositivi mobili ma con un consumo generale minore
Anche questa volta Google ci sorprende proponendoci una delle sue ultime invenzioni: AMP Google lite. Stiamo parlando di un progetto lanciato con lo scopo di aumentare la velocità di caricamento di pagine dai dispositivi mobili, riducendo al minimo qualsiasi consumo dei dati cellulari.
AMP lite si presenta, infatti, molto più leggera e facile da scaricare anche in assenza di reti WI-FI o di banda larga. I principali esponenti che hanno influenzato la nascita di questo progetto sono i siti di news e blog.
Essendo pagine informative, la velocità di risposta e di caricamento, sono alla base dello sviluppo di questo prospetto soprattutto visto e considerato che premono principalmente su immagini e frasi. Grazie ad AMP le immagini contenute nelle pagine web non peseranno più come adesso.
Essendo ancora in via sperimentale, il progetto attualmente è attivo solo in luoghi non ancora dotati di una rete veloce, come Vietnam e Malesia, ma l’intento è quello di espanderlo anche altrove.
AMP Google potrebbe essere la soluzione anche ad un altro tipo di problema che riguarda i device dotati di uno spazio RAM. Il progetto andrebbe ad agevolare la gestione della sessione di navigazione da parte del browser, permettendo un minore ingombro della memoria.
7. Lead gen forms il nuovo formato di Linkedin ora anche in italia
Un unico strumento, un’agevolazione per gli utenti e per i marketer
Si tratta di un nuovo strumento ideato per adattarsi al meglio a qualsiasi tipo di mobile e creato appositamente per i professionisti del marketing.
Il Lead Gen Forms è pensato per aiutare i marketer a ottenere, dalle proprie campagne di Sponsored Content, lead di qualità più alta. Uno degli aspetti positivi di questo formato è quello di riuscire ad eliminare qualsiasi barriera da sempre presente con tutto ciò che riguardasse qualsiasi dispositivo mobile.
Lo scopo di Lead Gen Forms è quello di rende più semplice ottenere lead di qualità dai 467 milioni di professionisti.
In che modo?
Quando gli utenti cliccano su uno di questi banner pubblicitari, le informazioni dei loro profili vengono automaticamente inserite in un form presente all’interno dell’app, evitando ai visitatori del sito di scrivire alcun tipo di informazione a mano.
A questo punto i marketer avranno a disposizione tutte le informazioni necessarie da convertire poi in pubblicità aumentando cosi le possibilità di trasformare questi utenti in opportunità di vendite. Con Lead Gen Forms i marker avranno anche la possibilità di tenere traccia delle metriche chiave per misurare l’efficacia delle campagne.
8. Facebook e la monetizzazione vanno a nozze
Facebook sempre ben propenso a guadagnare, un po’ meno verso il suo pubblico
Non soddisfatto delle pessime voci che girano sul suo conto Facebook ha deciso di farsi vivo con nuove notizie, alimentando cosi l’idea che il suo principale interesse sia la monetizzazione. Dopo la vicenda sulla privacy, Mark Zuckerberg, decide di sorprendere il suo pubblico, questa volta su Messanger.
In che modo?
L’idea consiste nel trasmettere annunci video che si apriranno nella schermata dei messaggi in arrivo. Il formato dei video sarà lo stesso che troviamo nelle bacheche di facebook e partiranno automaticamente ogni volta che un utente scorrerà sopra di essi.
La notizia potrà non sorprenderci data la già precedente introduzione, sempre da parte di Facebook, nel 2014, di un modello di pubblicità simile che si basava su un tipo di promotion autoplay. La seguì poi la pubblicità pre-rol, spot pubblicitari presenti all’interno dei video caricati sulla piattaforma.
9. Zuckerberg si getta nel mondo degli Influencer
Pienamente coinvolto da questo momento di monetizzazione, Facebook decide di occuparsi anche degli Influecer
Questa è solo una delle tante notizie che Zuckerberg ha deciso di regalare al suo pubblico. Facebook ha deciso di dedicare uno spazio anche per i creatori di contenuti.
Parliamo del lancio di Brand Collabs Manager, il motore di ricerca che offre la possibilità di mettere a contatto le aziende con gli influencer più adatti alle loro campagne, offrendo loro anche la possibilità di dare delle preferenze sui brand con cui sono interessati a collaborare.
Nasce con l’intento di dare uno strumento di uso semplice e autonomo ai brand, lavorando data-driven. Il nuovo tool è già in fase di lancio e l’iscrizione è aperta sia ai brand, in modo da poter carcare e proporre progetti agli influencer, che ai creator, desiderosi di rendersi disponibili per future collaborazioni.
Questo nuovo lancio si presenta come un nuovo modo di proporsi e monetizzare la capacità creativa da parte degli influencer, venendo intercettati dai brand.
Questo motore offre l’opportunità ai creator di mettere in evidenza i migliori contenuti e creare una pagine di portfolio, così da valorizzare la propria attività.
10. Gruppi Facebook a pagamento
“Per offrire i migliori contenuti che ci sono sul mercato” cosi spiegano gli amministratori dei gruppi Facebook, ormai divenuti a pagamento
L’ultima idea partorita da Facebook, sempre a fini commerciali, comprende ogni tipo di gruppo che si trova su questa piattaforma.
Questa volta l’idea, ancora in via sperimentale, è quella di impostare un abbonamento mensile che può variare da un minimo di 4,99$ ad un massimo di 29,99$ che coinvolgerà tutti i sottogruppi.
Gli abbonamenti saranno gestiti attraverso le applicazioni di Facebook per iOS e Android. Tutti i partecipanti avranno a disposizione tutti i dati e potranno valutare il gruppo di cui fanno parte, in oltre sarà obbligatorio da parte dell’amministratore accettare qualsiasi richiesta.
Gira voce che questa idea sia stata incoraggiata e sostenuta dagli stessi amministratori. I quali sostengono che con una tassa mensile sarà possibile, da parte loro, offrire ai partecipanti del gruppo contenuti migliori.
Come, ad esempio, l’amministratrice Sarah Mueller con il suo gruppo Declutter My Home, la quale spiega “potrò ora proporre alla mia comunità strumenti più interattivi, come ad esempio video tutorial, corsi di formazione, sfide di gruppo e sessioni di domande e risposte in diretta”.